Cosa si prova “veramente” a dialogare con un avatar? Ci sono due aspetti del problema, uno di natura tecnica e l’altro legato ai sentimenti. Il primo dipende molto dalla possibilità di usare in modo integrato tutte le opzioni di comunicazione, dalla la mimica allo scambio di contenuti testuali e grafici. Tutti aspetti destinati a migliorare con la diffusione delle connessioni a banda larga e della crescente disponibilità di hardware performanti a prezzi accessibili al grande pubblico. L’altro aspetto, il più importante, è la natura emozionale dei contenuti della comunicazione. Nel dialogo tra avatar, come per la comunicazione in chat , sono i media a condizionare i contenuti e il linguaggio rendendoli stringati, gergali, criptici e estremante funzionali. Le caratteristiche dei contenuti si sono adattate ai mezzi. Ma credo che questa sia solo una fase di passaggio verso un altro rapido cambiamento dei linguaggi e dei contenuti resi possibili dalle nuove funzionalità già disponibili. A breve, mi aspetto che lo stesso concetto applicativo di chat cambierà. Infatti, già adesso il software offre all’utente un ambiente tridimensionale interattivo, orientato al gioco ed alla socialità, all’interno del quale si svolge l’esperienza di chat. Che impatto ha questa nuova possibilità? L’utente di questa nuova tipologia di applicazioni può vivere un’esperienza profondamente diversa rispetto a quella vissuta da utente di una chat tradizionale.
Per queste possibili implicazioni "emozionali" il software è già finalizzato all’esecuzione di specifici esperimenti applicativi utili a comprendere le modalità d’uso di tali nuove applicazioni, le dinamiche sociali che in esse si verificano, ovvero le modalità di comunicazione, interazione e relazione adottate dagli utenti. L’impatto può essere davvero notevole, anche sul piano culturale e sociologico soprattutto su due fronti, la Computer Mediated Communication e il Digital Entertainment. Il primo perché il software è uno strumento di comunicazione interpersonale, il secondo per la sua l’evidente vocazione videoludica e per le finalità di evasione e divertimento che normalmente caratterizzano l’uso delle chat grafiche tridimensionali. Penso che ne riparleremo a breve.