mercoledì 30 luglio 2008

Pubblicazioni su richiesta

Informo tutti i frequentatori del nostro blog (studenti, tesisti, esperti, appassionati di marketing emozionale, che d'ora in poi si effettueranno anche pubblicazioni su richiesta su tematiche di approfondimento per voi utili, naturalmente appartenenti alla nostra area e anche consigli bibliografici. Presto pubblicheremo una lista di libri della nostra biblioteca.
Questo servizio nasce dalla volontà di condividere la conoscenza con una community sempre più ampia di persone e soprattutto di interlocuire con le persone che sono al centro delle nostre ricerche. E' soprattutto dal confronto che si genera la conoscenza.
Attendiamo i vostri spunti.
Saluti a tutti

martedì 29 luglio 2008

Estate, emozioni e marketing


L'estate è per definizione uno dei periodi più densi di emozioni: sole, mare, bei paesaggi, divertimenti, nuove amicizie, nuovi amori...ma non solo! Senza rendercene conto, facciamo di continuo esperienze emozionali, ed anche molto intense. Pensiamo alle sensazioni che proviamo di fronte a pubblicità o a prodotti come creme snellenti, abbronzanti, tonificanti, leviganti, piuttosto che di fronte al nuovo gloss più brillante e volumizzante, ma anche di fronte al nuovo gelato (ma dal vecchio brand che "ci rassicura), dal packaging tutto colorato e accattivanti, o al nuovo ice tea ai frutti esotici!
E ancora...le pubblicità delle vacanze dei sogni, i nuovi trend estivi, la moda, lo style, la musica, i tormentoni...
Insomma, gli stimoli sono moltissimi e ogni volta in cui ci imbattiamo in essi i nostri schemi cognitivi si attivano e danno vita a quelle che comunemente chiamiamo emozioni.
Ora immagino che i più critici potrebbero dire: "beh, il solito espediente per vendere di più"...sarà anche vero, non siamo ipocriti, ma provate a pensare un attimo al senso di piacevolezza che ci comportano le cose sopra citate, e al senso di delusione che proveremmo se un anno, per qualche strano motivo, non ci fossero. Anche questo è estate!
La ricerca fa si che ciò non accada.


BUONE VACANZE A TUTTI!!!

giovedì 3 luglio 2008

Presentazione dall'Emotional Packaging Lab

Il processo decisionale e le emozioni

La decisione è come un viaggio a tappe che la nostra mente compie scegliendo la direzione da prendere ad ogni bivio con notevole sforzo cognitivo. Possiamo definire la decisione come "l'intenzione di agire in un determinato modo" e la "presa di decisione" genera quasi sempre un notevole sforzo cognitivo ed emozionale. Quando decidiamo ci poniamo sempre un obiettivo da raggiungere che è un risultato di massima utilità, per noi stessi o per il nostro gruppo di appartenenza, e che deriva da una riflessione sulle possibili conseguenze. Il processo decisionale si articola in varie fasi:

-il bisogno, l'interesse o il desiderio: possono essere attivati da occasioni e prodotti diversi, mentra passiamo davanti ad una vetrina di un negozio, o mentre navighiamo in un sito web. E' in questa fase ci poniamo alcune cruciali domande: lo voglio davvero? cosa ne ricavo? Quando ci siamo convinti (o abbiamo rinunciato a pensare) passiamo a domande più precise,

-l'esplorazione: in questa fase critica del processo valutiamo se l'idea corrisponde a certi criteri di spesa, di valore, di dimensione o di colore. Una volta che queste domande hanno trovato risposta passiamo alla fase successiva,

-lo stato di coscienza: riguarda le conoscenze e le esperienze che possediamo su un determinato problema. Si tratta però di informazioni con molti limiti , dovuti alla memoria a breve termine che riduce la possibilità di fare delle previsioni accettabili, che possono però essere compensati dalla memoria a lungo termine che permette di mettere in atto schemi cognitivi e comportamentali già sperimentati con successo,

-la verifica: ci siamo convinti che abbiamo bisogno di quella determinata cosa e che essa risponde ai nostri criteri. A questo punto la vogliamo. Dobbiamo averla. Ma anche questa non è la fase finale del processo di decisione, è qui che facciamo un'analisi obiettiva del valore reale dell'idea o della proposta. Confrontiamo e valutiamo il nostro desiderio sulla base dei costi che comporta, per calcolare il valore monetario dell'idea. In molti casi il processo si ferma qui se i costi superano i benefici,

-le azioni: sono le operazioni che mettiamo in atto per risolvere il problema e che determinano una progressione degli stati di coscienza: il soggetto riorganizza il problema generale in obiettivi e soluzioni intermedi, ognuno dei quali riassume tutte le informazioni fino a quel momento raggiunte,

-la ricerca delle soluzioni: può essere in avanti, dalle premesse alla soluzione attraverso il superamento delle fasi intermedie, oppure all’indietro, risalendo i passaggi intermedi fino alla posizione iniziale. Alla decisione segue sempre una verifica della soluzione in basa alle conseguenze derivate. In questo processo intervengo molte variabili: le condizioni antecedenti, principalmente di due tipi, esterne, “forze energizzanti” provenienti dall’ambiente, come il fascino di un prodotto,condizioni interne, che nascono da spinte biologiche della persona,

-la decisione finale: circa dieci secondi prima dell'azione, la decisione è stata già presa, almeno a livello di orientamento generale. Gli ultimi cinque secondi sono quelli in cui si rendono evidenti tutti i fattori chiave della decisione.

La condizione emozionale è sempre presente e condiziona ogni fase del processo decisionale. L'ansia, ad esempio, può portare a commettere degli errori di valutazione sul percorso da seguire, ma può anche spingerci a prendere una decisione per superare il momento di incertezza in cui ci troviamo, sperando così di risolverlo. Il momento della decisione è passato e con esso, probabilmente, anche la nostra ansia. Già, la decisione come fattore terapeutico per sconfiggere l'ansia attraverso la simbologia del taglio. Ma la decisione è anche il punto di non ritorno. Implica la perdita delle altre possibilità: è il momento dell'inizio del nostro successo o del fallimento.

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