venerdì 20 giugno 2008
Emotional Packaging Lab - conferenza stampa di presentazione 1° luglio a Trofarello (TO) presso la sede Cean
È nato l’Emotional Packaging Lab, un laboratorio sperimentale che riproduce soluzioni espositive e organizzative di un punto vendita in continua evoluzione, dove si misura l’impatto emozionale dello shopper durante il processo d’acquisto.
Il progetto nasce da una partnership, ma soprattutto da una comunanza di valori, tra le società Cean, specializzata nella progettazione e realizzazione di negozi e supermercati, e 1to1lab che studia e approfondisce l’impatto delle emozioni sui comportamenti d’acquisto dei consumatori, avvalendosi di tecnologie innovative.
I valori e le competenze delle due aziende si fondono in uno spazio sperimentale dove ricostruire, in “luoghi” accuratamente progettati, i processi esperienziali che lo shopper vive nell’interazione con i prodotti e i loro packaging, con gli scaffali e le varie tipologie di negozio.
È dallo studio delle emozioni che nascono i luoghi dentro ai quali si muovono le persone che desiderano avere un’esperienza coinvolgente e allo stesso tempo priva di complessità.
Etichette:
1to1lab,
cean,
esperienza,
laboratorio,
packaging,
polisensoriale,
shopping emozionale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Mi sembra un'ottima iniziativa!Peccato che non sarò in Italia il 1° luglio.Filmate la conferenza per i posteri:D
E se invece misurassimo l' impatto dei prodotti all spina??
In fondo il packaging non serve al consumatore. A NOI SERVE CIO CHE C' E' DENTRO IL PACK.
Perciò magari questi studi li indirizzerei per i prodotti alla spina. Basta col mondo della finzione.
a proposito della reazione del cervello agli stimoli sensoriali...
credo che finalmente si sia capito l' importanza del cervello. Ma non dobbiamo fermarci qui. Il cervello ha dei poteri immensi.
PENSIAMO FINO A DOVE PUO ARRIVARE LA MENTE:ALLA BILOCAZIONE DI PADRE PIO, ALLA CHIAROVEGGENZA, ALLA CAPACITA' DEI MAESTRI INDIANI DI MATERIALIZZARE DEGLI OGGETTI DAL NULLA.
QUANTA STRADA C' E' DA FARE.
Mi pare che il percorso dell'emotional marketing stia più o meno cercando di intersecare quello dell'interaction design, o mi sbaglio? Non sono del settore, quindi magari sto dicendo baggianate, però mi pare un svolta non da poco.
Resto in attesa di qualce "particolare".
@superfabius
non credo che il cervello - almeno da molti decenni a questa parte - sia stato "sottovalutato". Penso che gli studi fossero ad uno stadio diciamo preistorico. Ora cominciamo ad avere tecniche e teorie migliori; comunque è un lungo percorso, che non credo si risolverà nello scoprire - e utilizzare - poteri metafisici.
MX
Posta un commento