Guglielmo Puglisi nel suo lavoro di Tesi discute come il funzionamento di una parte del sistema nervoso centrale influenzi il comportamento e il processo di decision making. Non si tratta ovviamente di una prospettiva riduziononista, ma di un passaggio necessario per gestire la complessità. Inoltre vengono prese in considerazione alcune caratteristiche di personalità e la loro incidenza sugli stili decisionali.
Titolo: Le scelte intertemporale in neuroeconomia: uno studio di elettrostimolazione corticale.
Candidato: Guglielmo Puglisi
Relatore: Prof. Alessandro Antonietti
Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano)
Facoltà di Psicologia - Corso di Laurea specialistica in Psicologia dello Sviluppo e della Comunicazione
Abstract:
Le scelte intertemporali pongono il soggetto nella condizione di scegliere tra due o più ricompense il cui ottenimento è dilazionato nel tempo (20 euro oggi o 30 euro tra una settimana?). Diversi studi di fMRI1 hanno mostrato l’importanza della corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC) nella capacità del soggetto di resistere alla tentazione di una ricompensa immediata in favore di quella dilazionata (ma più grande). L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di verificare il ruolo di tale area in questo tipo di scelte attraverso la stimolazione elettrica transcranica (tdcs). Un gruppo di 10 studenti volontari sani di età compresa tra i 21 e 24 anni ha completato 24 scelte intertemporali dopo essere stati sottoposti a stimolazione catodica della DLPFC sinistra con una conseguente riduzione dell’eccitabilità dell’area; parallelamente un gruppo di controllo ha completato lo stesso compito in condizione di stimolazione sham. Infine, al termine di ogni seduta sperimentale si è proceduto a rilevare i livelli di impulsività strutturale di ciascun soggetto attraverso due questionari self-report (Barrat Impulsivity Scale e Dickmann Impulsivity Scale). I risultati hanno mostrato che la stimolazione catodica della DLPFC ha aumentato il numero di preferenze per le ricompense immediate. Inoltre i soggetti meno impulsivi risultano essere più influenzati dalla stimolazione. Questi risultati oltre a supportare l’importanza della DLPFC nelle scelte intertemporali, sottolinea il ruolo delle differenze individuali nella modulazione dell’effetto della stimolazione elettrica transcranica
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